lunedì 12 gennaio 2009

Blue Mountain

Eccoci qua, di ritorno da una bella gita fuori porta alle blue mountains! finalmente ho messo il naso fuori da Sydney..
Già mi sono stufato di Sydney? No macché, però per un ragazzotto di campagna come me la vita di metropoli risulta a volte un po’.. rumorosa.
La scorsa domenica, dopo una notte caldissima in cui non riuscivo a dormire, complice anche i rumore e le mosquitos che entravano dalla finestra, mi sono rifugiato in un parco con il telo, un libro e due tappi nelle orecchie.. robe da pazzi direte, però ogni tanto un po’ il silenzio ha una melodia affascinante, difficile rinunciarci per lungo tempo.


Ma veniamo alle nostre care montagne blue!
Le Blue Mountains si trovano vicino a Sydney, a circa 120 Km nell’entroterra (australian slang: BUSH) e devono il loro nome ad un alone blu che le ricopre.
Questo alone è dato dalle esalazioni delle numerose piante di eucalipto che ricoprono queste antiche montagne. (potrei scrivere in una guida turistica vero?)

Sabato mattina abbiamo affittato due macchine da 8 posti, due catamarani della KIA, e ci siamo diretti vero Katoomba, la “città” più grande delle BM.
Simone e Alessandro, che si sono presi l’onere della guida, hanno dovuto prendere confidenza in pochi minuti con le dimensioni del carrozzone, il cambio automatico e soprattutto con la guida a sinistra… il tutto trasportando 15 animali che ballavano sui sedili, si tiravano oggetti da una macchina all’altra e, classico, mostravano il loro “ass” al finestrino ad ogni sorpasso.. OK hanno preso un paio di marciapiedi ma direi che era il minimo..

Arriviamo all’Hotel di katoomba.. cioè hotel, forse è il caso di usare una definizione più generale.. accomodation? Covo per la notte? Dei materassi tirati in delle stanze fatiscenti, con pavimenti che scricchiolano, finestre rotte e un solo bagno sgangherato per piano, frequentato, oltre che dagl’ospiti dell’albergo, anche da diversi esempi di fauna locale? Ok, molto economico!


Sistemati gli zaini siamo partiti alla volta delle 3 sorelle.. No non sono 3 brasiliane di un locale a luci rosse, ma tre promontori che sorgono nei pressi di katoomba.
La leggenda narra che un mago, per sottrarre le proprie figlie dai corteggiamenti di tre ragazzi del posto, le abbia trasformate in rocce e di aver cercato tutta la vita invano di farle tornare vive.. mi sono sempre chiesto chi inventa ste minchiate.
Va bè, le “three sisters” non è che siano sta gran roba, ma il panorama tutto intorno era davvero speciale, era come se finalmente vedessi l’australia.
Per fare una breve escursione turistica abbiamo preso un paio di funivie e un trenino che scendeva ripidissimo per una rotaia, cioè dopo 40 minuti avevamo già finito il giretto turistico per bambini e famiglie.. figurati se io mi accontento!!
Arruolo altri 4 volontari e ci lanciamo alla conquista delle tre sorelle - parlo sempre delle tre rocce – mentre gli/le altri/e sfaticoni/e sono tornati in “hotel”.
Quella che qualcuno ci aveva disegnato come un’impresa al limite della sopportazione umana si è rivelata una passeggiata di un paio di ore, l’unica parte impegnativa erano gli 890 scalini ripidissimi che ci hanno permesso di arrampicarci sulla vetta e di vedere degli scorci davvero fantastici..

Ok, finalmente in montagna, attività fisica, aria fresca.. mancava proprio una serata rilassante e una bella dormita in attesa delle escursioni del giorno dopo…
Qualche dubbio sul fatto che la giornata si potesse concludere così mi è venuto verso metà cena, i cori ItalianEnglish che partivano dal nostro tavolo, il cameriere che faticava a portare le bottiglie di vino, un paio di quadri staccati dal muro e i clienti del locale che ci hanno ringraziato quando siamo andati via erano segnali che avrebbero preoccupato anche il più positivo degli organizzatori, ma i miei buoni propositi rimanevano solidissimi.
Tra l’altro il ristornate si era rivelato davvero ottimo ed economico, bruschetta come antipasto, braciole di canguro con contorno, dolce buonissimo e X vino = 32 $, praticamente 16 €.. io mi aspettavo almeno il doppio, ma il ristoratore aveva giù un sorriso che gli andava da orecchio a orecchio

Le mie convinzioni salutiste hanno manifestato qualche scricchiolio quando abbiamo rubato dei carrelli dal supermercato e abbiamo fatto le gare nelle strade in pendenza.. ma va bè dai, adesso andiamo in hotel, non c’è nulla e si va tutti beatamente a nanna.


Sfortunatamente in hotel era la serata del KARAOKE..
Prima devo descrivere un attimo il locale e le persone che vi si intrattenevano.
Ho già detto le condizioni delle camere, il bar non faceva certo eccezione, l’unica cosa sempre lucida e splendente era il megaspilaltore di birra ghiacciata, l’arredamento era davvero essenziale… tavolini sgarrupati, bigliardi freccette e immancabile jukebox.
I clienti meriterebbero un libro a parte, giovani e vecchi, uomini e donne che avevano solo una cosa in comune, un tasso alcoolico almeno quadruplo del limite consentito per guidare anche un triciclo… cappello di pelle tipico “australian caw boy”, donne grassottelle dalla parolaccia facile, taniche di birra.. insomma lo stereotipo della country live australiana!
Tutti erano eccitatissimi per questo karaoke, probabilmente era il momento più felice della loro settimana e noi non abbiamo fatto altro che lasciarci trasportare, anzi, dopo poco eravamo noi che trascinavamo i nostri “amiconi” in balli di gruppo, trenini e cori!
Le canzoni e i cantanti tutto sommato non erano male, a parte quando eravamo noi a cantare, e alla fine, nonostante il casino, risultavamo simpatici un po’ a tutti.. ok.. però adesso finito il karaoke a nanna, domani dobbiamo stare su presto, ci sono le grotte da visitare.. Ultimo pezzo del karaoke “last kiss” dei Pearl Jam e poi tutti a nanna..


“We are going into a disco, come with us!!” e chè? Una disco in sto posto sperduto? Ma noi dai, andiamo a nanna ragazzi, domattina bla bla bla…
Dopo 5 minuti dalla fine del karaoke eravamo tutti a ballare in una “discoteca” dove la canzone dance più recente la ballavo alle Indie a metà degli anni ‘90, ma che importava.. bastava fare dei salti! Ne avevamo fatti pochi..
Ad un certo punto getto la spugna, raccolgo le mie ossa e le porto nella stanza di quello che, stanco com’ero, mi sembrava un hotel 5 stelle..
Ma ancora non era finita… avevo la sfortuna di dormire in stanza insieme a Hisham e Cristiano, due ragazzi che lunedì partono per Melbourne e gl’altri guy’s hanno pensato bene di salutarli amorevolmente prima della partenza, che carini...
Hanno fatto irruzione in camera, saltato sui letti, preso il materasso del povero francesino e trascinato in corridoio urlando “siamo i campioni del mondo”!!
.. finite le irruzioni in tutte le camere sono tornato a letto con la paura di guardare nell’orologio anche perché alle 10 dovevamo lasciare la camera…

La mattina dopo, 15 Zombie lasciavano Katoomba in direzione Janola Caves, per vedere le bellissime “Luca’s caves” scoperte da un certo Gianluca di origine Italiane ( nel tempo libero ho questo hobby :-)
Durante il viaggio ci siamo dedicati ad un’unica attività: “Kangaroo watching”.
Dopo il il 3° cadavere visto a bordo strada, tantissimi sono i poveri marsupiali uccisi dalle auto, mi sentivo che prima o poi avremmo avvistato il più famoso animale australiano, me la sentivo proprio.. dopo tre curve eccolo lì.. sto cagone a culo dritto che pascolavaa 10 mt dal bordo strada.

Dall’urlo dell’avvistamento al momento che tutti quanti eravamo fuori dall’auto che correvamo dietro al canguro è passata qualche frazione di secondo… abbastanza perché il caguro ci guardasse come un branco di sfigati, girasse il culo e con 3 balzi sparisse nella foresta.. niente foto, niente incontro ravvicinato ma finalmente ho visto il mio primo canguro into the wild e sinceramente fa un po’ effetto.

OK, taglio, sto giro mi sono lasciato trasportare un po’ dal racconto.. Le cave si sono rivelate molto carine, con giochi di luci, musiche.. insomma anche se non sono all’altezza delle grotte di Frasassi le hanno spettacolarizzate quel che basta per rendere la visita divertente.
Il ritorno è stato allietato da secchiate ai semafori, dentifricio sui parabrezza e schiume da barba sui capelli… davvero peggio di una gita alle superiori
Chiaramente ieri sera ero esausto.. però felice di aver visto un pezzetto di vera Australia.
Alla prossima!!

P.S: forse ho un lavoro, anzi due! Domani andrò a provare in un bar vicino alla scuola, il “Macchiato” e mercoledì nella pizzeria “Zia Pina” gestita da un ragazzo di colore, figlio di italiani ma che non ha mai vissuto in italia e, dulcesi infundo, interista sfegatato.. e mi signor! Speriamo che vada per il macchiato



Alla partenza..




I nostri avversari.

The 3 sisters
foto di gruppo

la vista da sopra le 3 sorelle..

Il volto della freschezza dopo 890 scalini

.. ecco cosa intendevo..



sempre i soliti



Gli amiconi di Katoomba... grazie per la disco (che ve possino...)

Ingresso Janola's caves


Il ritorno

1 commento:

Work in Progress ha detto...

Mitico,
il paradiso dove abita tua nonna non ha nulla da invidiare a quanto hai descritto nel post, altro che blue moutains :)...grandmother's mountains !!!
Interisti pure in australia!!!Hanno impestato il mondo...peggio dei ter..., hai guardato bene che non sia mario balotelli?qua lo vogliono cacciare via...
Ciao bomber!!!